sabato 21 maggio 2011

Seui – La Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Maddalena

La Chiesa parrocchiale, centro della religiosità dell’intera comunità seuese, è dedicata a Santa Maria Maddalena.
Il tempio, localizzato al centro del paese, presenta attualmente una facciata in stile “Bramantesco”, frutto di continui rifacimenti, che si sono succeduti nei secoli della sua vita. Infatti, dalle scarse fonti attualmente disponibili si evince che l’attuale stile della facciata risalga ai primi anni del XX° secolo, quando l’intero tempio fu sottoposto a profondi lavori di restauro. Dalle poche foto risalenti al secolo precedente si distingue una facciata curvilinea, con caratteri che si richiamano ad uno stile baroccheggiante, abbastanza simile alla chiesa della Beata Vergine di Monserrato di Bari Sardo. Sarebbe interessante un suo recupero, visto che in una foto dell’epoca, scattata durante i lavori, nella facciata non ancora intonacata sono evidenti le pietre di riempimento per la nuova struttura “a capanna”. Nella facciata principale si apre un unico portone centrale, a doppio battente, sormontato da un rosone circolare.
La sua costruzione si fa risalire ad un periodo compreso tra il 1000 e il 1200. Le prime tracce documentali risalgono al 1341, allorché Efisio Beneri, allora arciprete della diocesi, inviò alla Santa Sede due lire e dodici soldi come offerta della comunità parrocchiale seuese.
Il più antico reperto storico, sinora rinvenuto, è rappresentato da una campana del 1596, consacrata a Santa Maria Maddalena.
Estremamente antica risulta essere anche la fonte battesimale, ora ospitata sotto il campanile, composta da una vasca marmorea bianca (con incisa un’epigrafe in numeri romani che indica l’anno di fabbricazione: MDCXXX4 – 1644) a sua volta sovrastata da un’edicola in legno del 1853, recentemente restaurata.
La costruzione dell’unica torre campanaria, posta sulla sinistra della facciata principale, venne iniziata nel 1666 da un tale mastro Marcello e terminato solamente nel 1679 dal cagliaritano mastro Franceschi.
Ad un periodo compreso tra il 1698 ed il 1709 si fa risalire anche la costruzione dell’oratorio della Congregazione del Rosario, opera del mastro Agostino Orrù, che sorgeva nell’area attigua alla parrocchiale, oggi occupata dalla “Casa del Fanciullo”.
Altre interessanti scoperte si possono ancor oggi fare curiosando nei registri parrocchiali dei battesimi, cresime, matrimoni e morti, la cui datazione inizia nel 1632. Attualmente questi preziosi documenti si trovano custoditi presso la Curia Vescovile di Lanusei, mentre nell’archivio parrocchiale si trovano solamente quelli successivi al 1917.
L’attuale altare maggiore baroccheggiante venne edificato nel 1831, grazie ad un lascito del sacerdote Luigi Dessì.
Nel 1904 il tempio, a causa delle deplorevoli condizioni di conservazione, veniva interdetto al culto. Seui riebbe la sua Parrocchia, solamente nel 1925 in particolare grazie agli sforzi e alla tenacia dell’allora parroco, don Giuseppe Mancosu, reggente nel centro barbaricino dall’agosto 1919.
Nel corso di questo lungo restauro all’originale struttura venne aggiunta la navata laterale destra, la terza. Nello stesso anno vennero costruiti la mensa in marmo e i gradini dell’altare maggiore.
Nella prima metà del secolo scorso la chiesa fu ulteriormente abbellita con la costruzione del pulpito marmoreo e degli altari delle cappelle laterali dedicate alla Vergine Addolorata, alla Madonna del Rosario, a Sant’Antonio da Padova ed infine quella del Sacro Cuore. (Giuseppe Deplano, copyright © 2011 – riproduzione riservata)